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Il segmento testuale Alessandro di Jugoslavia è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 11Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 188

Brano: [...]fari della Società delle Nazioni nel giugno del 1935 e ministro degli Esteri dal dicembre 1935. Nel gabinetto conservatore fu un sostenitore convinto della Società delle Nazioni; e avendo in questa i suoi urti diretti con i rappresentanti di Mussolini, ne trasse fama di antifascista. Effettivamente nel partito conservatore si batté contro la politica di « appeasement » (v.).

I rapporti con l’Italia fascista

In occasione degassassimo del re Alessandro di Jugoslavia e del ministro degli Esteri francese Barthou (1934) da parte degli ustascia (nazionalisti croati), avendo Mussolini rifiutato l’estradizione degli attentatori rifugiatisi in Italia, Eden cercò di smussare le accuse contro il fascismo in seno alla Società delle Nazioni. Nel febbraio 1935 venne a Roma per incontrarsi con Mussolini e i rapporti italoinglesi sembravano in quel momento ottimi. Nella prima fase della questione

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188

da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 258

Brano: [...]fila del movimento; lotta senza quartiere al bolscevismo.

Centri principali di propaganda di questa ideologia furono l’agenzia Gric di Vienna. Organi di stampa i giornali Croatia Press e Nezavizna drzava Hrvatska, rispettivamente a Berlino e Pittsburg (U.S.A.), Ustasa in Italia, Hrvatski domobran in Argentina. Inoltre il movimento aveva l’appoggio della stampa fascista e nazista.

Dopo l’attentato del 1934 a Marsiglia che costò la vita a re Alessandro di Jugoslavia ed al ministro degli Esteri francese Barthou, quasi tutti gli ustascia (circa 550) furono riuniti in Italia. L'intensità delle loro azioni, la loro attività nei diversi periodi e nei diversi paesi dipendeva dai contingenti interessi politici dei paesi stessi nei confronti del governo di Belgrado (v. Jugoslavia), sicché gli ustascia furono un’arma in mano a potenze straniere, spesso agenti e sicari dei servizi segreti, ma in particolar modo pedine mosse dai fascisti italiani. Questi infatti alternarono costantemente

due politiche: quella di calamitare la Jugoslavia nell’orbita del fascismo [...]

da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 207

Brano: [...]màtica” all'estero in quegli anni di foschi intrighi, una collaudata fede nella dittatura fascista.

A capo del S.I.M.

Alla testa dei servizi segreti delle Forze armate Roatta fu infatti tra i principali collaboratori di Benito Mussolini, al cui servizio applicò metodi di criminale bassezza per colpire gli oppositori in campo internazionale. Nell'ottobre 1934, dietro suo ordine, agenti ustascia al soldo dal S.I.M. uccisero a Marsiglia il re Alessandro di Jugoslavia e il ministro degli esteri francese Barthou, ritenuti di ostacolo alle mire egemoniche della politica estera fascista nei Balcani. Nel giugno 1937 agirono invece per suo ordine

i sicari francesi della Caguole (v.) assassinando Carlo e Nello Rosselli (v.), capi del Movimento “Giustizia e Libertà” esuli in Francia. Nel frattempo Roatta aveva svolto ruoli importanti sia nella guerra etiopica che nell'aggressione fascista in Spagna. In Etiopia egli spianò la strada al maresciallo Pietro Badoglio negoziando (con 100 milioni di lire dell’epoca) la resa dei maggiori ras locali, servendosi dell’av[...]

da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 24

Brano: [...]. Liberato nel luglio 1943 e tornato in Italia, fu inviato dal Partito a Pola, dove si inserì nel movimento popolare di liberazione jugoslavo. Catturato dai tedeschi, fu deportato a Dachau, da dove rientrò dopo la fine della guerra.

Felice Nappi, espatriato dall’Italia in Francia, raggiunse successivamente il fratello Antonio in Svizzera ma da qui, dopo alcuni scontri con i fascisti, dovette tornare in Francia. In seguito all’uccisione del re Alessandro di Jugoslavia (v.), avvenuta a Marsiglia nel 1933 per mano degli ustascia, Felice fu arrestato e rispedito in Svizzera. Inviato poi dal Partito a Mosca, vi frequentò la scuola leninista e alla fine del 1936 si arruolò nelle Brigate Internazionali in Spagna, diventando capitano carrista. Uscito dalla Spagna nel febbraio 1939, dopo la sconfitta dell’esercito repubblicano, entrò in Francia illegalmente per sfuggire airinternamento. Portatosi a Calais, vi organizzò una scuola di partito. Nel 1940 passò in Svizzera, dove ottenne asilo politico, rimanendovi fino alla conclusione del conflitto mondiale.

G. Sco[...]

da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 289

Brano: Fascismo

necessità che sia assicurata l’indipendenza austriaca.

6.10: Nel suo « discorso agli operai di Milano » Mussolini lancia il corporativismo fascista.

9.10: A Marsiglia, nazionalisti croati (ustascia) uccidono re Alessandro di Jugoslavia. Il governo fascista protegge gli attentatori riparati in Italia.

5.11: Perdurando la massiccia disoccupazione operaia, la settimana lavorativa viene ridotta a 40 ore. 5.12: A UalUal (confine somaloetiopico) si ha un incidente di frontiera. La propaganda fascista inizia una campagna per mobilitare l’opinione pubblica contro « la barbarie abissina ».

22.12: Bilancio dell’attività del Tribunale speciale durante l’anno: 259 antifascisti condannati complessivamente a 1.297 anni di reclusione.

1935

4.1: Giunge a Roma Lavai, ministro degli Esteri francese e filofascista. Mussolini concl[...]
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Alessandro di Jugoslavia, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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